Purtroppo, con tristezza e qualche sogno in meno, leggiamo Macedonia. A volte il blasone e i marchi non bastano – fortunatamente nell’agroalimentare, dove la qualità è data dal sudore e non dal procuratore, il made in Italy vince sempre – e purtroppo gli azzurri perdono con un piccolo Paese… la Macedonia… e va bene, sorridiamo pensando che la biodiversità e la frutta italiana non perdono mai… e ci rattristiamo pensando quanto spesso dimentichiamo che il sudore e la fatica degli agricoltori sono spesso calpestati da prezzi iniqui e da costi di produzione sempre crescenti (materie prime, energia… mai come oggi sono gli imprenditori agricoli a pagare).
Con demagogia e facili slogan si potrebbe dire a zappare i nostri eroi di luglio (non siamo così ingrati, la memoria è importante e ricordiamo ancora i sorrisi, le piazze e la gioia delle notti magiche dell’estate appena passata)… oppure – e in questo caso con più serietà – ricordare che i grandi eventi e le grandi infrastrutture sono il vertice di una piramide, troppe volte dimentichiamo di seminare…
La nostra macedonia, la nostra frutta ha tutto il sapore in ogni momento, in ogni partita del made in Italy, perché nasce dal sudore, dall’impegno e dalla passione quotidiana degli agricoltori, dei produttori e di chi quotidianamente vive la ruralità.