Sicuramente la figura autorevole di cui la CIA aveva bisogno per uscire da un pantano strategico e politico. da una incapacità e una interpretazione dell’organizzazione che troppe volte ha ricordato una gestione “creativa” e volta agli interessi della nomenclatura totalmente avulsa dalla vita vera delle donne, degli uomini, del sudore e dell’impegno di quanti, quotidianamente, fanno crescere l’organizzazione, costruendo la ruralità che è nostro patrimonio comune.

Il richiamo all’unità nel rispetto delle peculiarità territoriali, emerso con pathos e vigore nell’arringa del Presidente Perfili (di cui non si può non riconoscere la coerenza e la dedizione), il ruolo fondamentale della presenza territoriale della CIA per interpretare le esigenze del tessuto produttivo e sociale; la necessità di difendere la struttura da interessi e dinamiche particolari e balcanizzanti.

Un passaggio, in particolare, nel merito, salta agli occhi: la legittimazione dell’operato della presidenza provinciale di Rieti, messa duramente alla prova, nonostante i risultati ottenuti in un periodo molto complesso (sisma del Centro Italia), dal “fuoco amico”, interessato all’allineamento e all’omologazione della gestione politica dell’associazione di categoria, a favore degli interessi di pochi e a svantaggio dei più.

Salutiamo con gioia e fiducia il nuovo Presidente, con l’augurio di poter timonare verso mari aperti e promettenti, a vele spiegate, una CIA Lazio che da tempo soffriva di una logorante bonaccia politica. Speriamo che possa tornare dopo lo iato oscurantista, ad essere dinamo ed interlocutore dei processi rurali regionali e per noi, quel riferimento in termini di analisi necessario per tutta la rete Re.La.te.

Intervento di Argeo Perfili durante il congresso:

https://youtube.com/shorts/dF1bC_RXWAQ?feature=share

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